Thursday, July 6, 2017

Apologia dell'invidia

Chi ha detto: "Hai torto perché sei solamente invidiosa" sbagliava di grosso. Perché dovrei sbagliare per il solo fatto che rosico?
Una bugia può uscire anche da persone disinteressate. Tipo guardate la Francia.
C'hanno la torre e Verlaine, stanno felici, non è che ti invidiano perché bevi Tavernello.
Eppure sono dei bugiardi dolosi e malefici. Dici: "Liberté, Egalité, fraternité" ma intendi JE M'EN FOUS (NdR Me ne strafotto del mondo intero crepate poveri del cazzo).
Allora lo vedi che non c'entra. 
Avete presente un brocardo latino che recita DIVIDERE FREQUENTER?
Dovremmo imparare a scindere le categorie, come si fa con opera-autore.
Exempli gratia: Charles Bukowski. Un esseraccio abusato ma leggetevi la poesia "Mangiato dalle farfalle" e poi mi dite se dentro non è un unicorno.
Separate la categoria FINZIONE da quella di INVIDIA.
 "E mbè"? Diranno i miei piccoli lettori.
Mbè voglio liberarvi dal vincolo opprimente di sentirvi rosiconi e contemporaneamente in errore.
Io è una vita che vivo e rosico.

Vi farò un esempio fulmineo quanto il senso di inferiorità davanti al profilo Instagram della Ratakowski.
Avevo 15-16 anni e le mie amiche sperimentavano alchemicamente il sesso adolescenziale con soggetti che se lanciamo un paio di dadi esce 16 che vale sia per l'età che per il Q.I.

Per quanto mi riguarda ero lievemente fuori taglia per quel genere di prova agility e, sebbene le mie tette (che Dio le benedica) avessero portato più di un maschio a sbilanciarsi in gradevoli apprezzamenti fuori luogo, il loro genere di cagna preferita era tutto un altro.

Ad ogni modo per la proprietà transitiva chi non ha buone gambe ha buona testa e io non ho mai avuto il tigh gap. Ho cercato per questo di convincerle che forse - e dico forse - per una volta ci saremmo potute vedere tra FEMMINE per fare quello che negli anni '90 si chiamava "un bel giro in bicicletta". 
Quale licenza poetica, quale bizzarria avanguardista, quale abnormità contronatura dovevo aver tirato fuori!
Più d'una amicizia è perita sul campo di battaglia sotto i colpi di "SEI SOLO INVIDIOSA PERCHÉ IL RAGAZZO NON CE L'HAI".
Una prece.
Non lo ero. Forse lo ero. E anche fosse? Potreste sinceramente affermare che avevo torto?
Invidiavo forse Tizia A per il fidanzatino troppo spumeggiante che la riempiva di sberle? Mh-mh-mh lasciatemi pensare.
Forse che mi mordevo i gomiti per lo squisito analfabeta funzionale che "dedicava" a Tizia B il remix elettronico di una bachata? No guarda, 'spe, ferma le rotative. 
Magari invidiavo qualcuno che mi tenesse lontana dal frigorifero e dal vomito, per dirne una. Un fidanzato, come scoprii tempo dopo, era una di quelle cose che funziona in questi casi. Il calore umano in generale preserva dai frigoriferi.
In passato ho parlato a favore di altri nobili sentimenti come l'odio. 
A me questi sentimenti danno la sensazione di esserci.
Poi lasciate perdere che donerei fino all'ultima goccia del mio inutile plasma se servisse ad un altro essere umano. Questa è un'altra storia.
Certi giorni mi domando come si sta senza alti né bassi, con il cielo stellato sopra di me e una puntata di Barbara D'Urso dentro di me. 
Per fortuna non è ancora quel giorno. Per fortuna ancora odio, ancora invidio.


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